Sudtirol, Merkaj: "Sono partito dal basso. I miei idoli sono Sheva ed Ibra"

L'attaccante albanese della squadra altoatesina ha tracciato un bilancio di questi primi mesi a Bolzano ed ha svelato a quali giocatori si ispira
11.11.2023 08:30 di Riccardo Tranchida   vedi letture
Sudtirol, Merkaj: "Sono partito dal basso. I miei idoli sono Sheva ed Ibra"
© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com

L'attaccante del Sudtirol Silvio Merkaj, intervistato dai canali ufficiali del club altoatesino, ha parlato dei primi mesi trascorsi nella squadra di Bolzano, allenata da Pierpaolo Bisoli. Queste le sue parole nel dettaglio:

"Ho trovato subito un ambiente caloroso, familiare, una società bene organizzata e un gruppo composto di giocatori forti, di qualità e molto umili. Avevo sentito parlare bene di questa realtà da molti addetti ai lavori, che mi avevano descritto l’organizzazione e del modo mirato di lavorare della società. Il club è organizzatissimo e molto serio, con strutture fantastiche, abbiamo un centro sportivo che vorrebbero avere tutti. Ringrazio il direttore e la dirigenza per avermi dato un’opportunità importante e da parte mia l’aspettativa è quella di continuare il processo di crescita. Per quanto mi riguarda sono soddisfatto dell’avvio, le statistiche dicono due gol, un assist e due rigori procurati, che nei numeri vengono contati come assist, comunque quello che conta più di tutto sono i risultati di squadra e per quanto ci riguarda l’obiettivo primario è quello di mantenere la categoria. Sono partito dal basso e faccio della fame la mia grande forza. Da quando sono arrivato fra i professionisti ho fatto bene e spero di proseguire su questa strada anche in Serie B. Il debutto sul campo della Sampdoria è stato bello, anche se personalmente è stata la prima partita dopo un paio di mesi, ovvero dai play off con l’Entella. Ho cercato di fare del mio meglio per la squadra in un contesto importante come quello del Ferraris. Poi ci sono state le soddisfazioni nelle prime giornate di campionato. La mia esperienza in Liguria? La scelta non fu facile, approdai all’Entella, in C, in una squadra attrezzata che puntava alla Serie B, partendo da sesto attaccante. Mi sono posto come obiettivo quello di dare il massimo, di crescere con il tempo, ho lavorato duro, sono rimasto sul pezzo per farmi trovare sempre pronto. Alla prima occasione da titolare, contro il Cesena, realizzai una doppietta e conquistai il posto da titolare. Lì ho imparato a non esaltarmi troppo quando le cose vanno bene e convivere con difficoltà ed errori. I miei idoli? Da milanista dico Shevchenko. Quando ero piccolino era il mio idolo. E poi Ibrahimovic. Ibra per il suo carisma, per il livello caratteriale, per la sua leadership. Questi due giocatori sono sempre stati due punti di riferimento per me. Il mio sogno nel cassetto? Giocare in serie A e in Nazionale, nel mio caso in quella albanese”.