Monza 2.0, gioco e pericolosità. E Raffaele riprende da dove aveva finito

Brianzoli tra le migliori squadre per tiri e possesso palla. Adesso Palladino chiede più gol, per ingranare definitivamente le marce giuste
24.09.2023 17:00 di Gianluca Viscogliosi Twitter:    vedi letture
Monza 2.0, gioco e pericolosità. E Raffaele riprende da dove aveva finito
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Domino del gioco e attitudine propositiva. Il Monza 2.0 di Palladino ha ripreso il filo lasciato lì al termine della scorsa stagione. “L’unico rammarico è che presto quest’annata finirà”, aveva detto Raffaele chiudendo il libro 22/23. E da lì però ha voluto ricominciare per il sequel, con altri protagonisti e altri interpreti. Stessa filosofia però: attacco degli spazi e controllo della palla. Un avvio che ha portato cinque punti in cinque partite, un buon bottino rispetto a quello shock dello scorso campionato. 

Monza Capitale: all’Olimpico gioco e controllo

Già perché seppur manchi quel pizzico di cattiveria e di cinismo negli ultimi dieci metri, la macchina brianzola è sempre propositiva e lanciata all’attacco. Settimo indice di pericolosità in campionato, dietro solo alle milanesi, Juve, Roma, Atalanta e ai campioni d’Italia del Napoli. Davanti anche alla Lazio affrontata nell’ultimo turno all’Olimpico, a testa alta davanti a mastro Maurizio. Nella Capitale e la massima espressione del credo biancorosso: coralità e pericolosità, con Provedel costretto più volte al miracolo e aquila laziale tenuta dietro i tutte le statistiche offensive principali. Dagli xG, 1.19 contro 1.04, al possesso palla, con lieve vantaggio 51-49, e soprattutto la pericolosità offensiva. Gagliardini e compagni hanno tirato in porta sedici volte, doppiando i rivali e aumentando il rammarico per un parziale finale che dati alla mano poteva dire sicuramente altro. Ed è proprio il gol brianzolo a essere un po’ manifesto del calcio di Palladino: Lazio spinta nella propria area con ben sette uomini in proiezione offensiva. Colpani, Pessina, Mota, Colombo, Gagliardini, Kyriakopoulos e Ciurria. Un’orchestra a cui sta mancando l’acuto, ma che suona sempre con l’adagio arrembante. La rete arriva da un grande classico di Raffaele, ereditato dal maestro Giampiero. Gli esterni larghi pronti a buttarsi in area, a dialogare possibilmente, a creare pericolo preferibilmente. 

L'azione del gol dell'1-1: sette in area di rigore

Pericolosità, tiri e possesso palla: ora servono i gol

L’avvio offensivo convincente è certificato anche dai numeri di squadra. Il Monza è terzo per possesso palla dietro Napoli e Bologna, secondo addirittura per tiri tentati (81), superata solo dall’Inter di Inzaghi già affrontata nella prima giornata. E neanche il calendario è stato benevolo: nerazzurri alla prima, Atalanta, Lecce scoppiettante di inizio stagione e poi Lazio formato Champions. Contro i salentini prestazione da amaro in bocca, con 25 conclusioni tentate, soltanto però 6 nello specchio di Falcone. Nel frattempo si continuerà come sempre a lavorare e a faticare al Centro Sportivo Luigi Berlusconi. Con la stessa energia e lo stesso entusiasmo. Ripartire dalle occasioni create per cercare più cattiveria in zona gol. Soprattutto adesso, con alle porte Bologna, Sassuolo e Salernitana. Un trittico interessante per cercare di dare ritmo e continuità ai risultati.