Inter, Lukaku: "In Premier non ero più felice, in Italia sto bene"

L'attaccante belga del club nerazzurro ha parlato del momento difficile trascorso in Inghilterra e del suo passaggio in Italia
25.05.2023 20:43 di Luca Pesenti   vedi letture
Inter, Lukaku: "In Premier non ero più felice, in Italia sto bene"
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Romelu Lukaku non sembra volersi preoccupare del suo futuro e di un ipotetico ritorno al Chelsea ed è concentrato al 100% solo sul finale di stagione con l'Inter. L'attaccante belga ha parlato molto del percorso difficile che lo ha portato a trasferirsi in Italia, dove ha ritrovato gioia e nuovi stimoli dopo aver lasciato la Premier League. Queste le sue dichiarazioni durante la docu-serie sulla nazionale belga "One for all":

"Sono felice e sto bene con me stesso e questa è una cosa importante. Accetto chi sono e non mi importa di quello che gli altri pensano di me. Quando ripenso da dove sono venuto e come ero, non potrei essere più felice. Mi rendo conto che ci sono altre cose nella vita e lo accetto.

Non ero più felice in Inghilterra. Volevo qualcosa di nuovo, qualcosa mi mancava e perciò sono andato via. La mia mente era altrove. Sentivo di non riuscire ad evolvere me stesso. Avevo dato tutto e per questo ho lasciato la Premier League e l’Inghilterra: perché non ero più felice. Poi ho pensato: e ora dove vado? In Italia! La mia famiglia sta bene qui.

L'Inter e lo scudetto:
Primo anno all’Inter? Se non avessi vinto niente, nessun trofeo, sarei veramente amareggiato. È così per me, il mio obiettivo è vincere. Arrivati a quel punto della mia carriera avevo segnato tanti gol, ma non avevo vinto niente. Era molto difficile per me. Al mio primo anno non avevamo vinto, mi dava una sensazione acida. Ma non puoi stare fermo, devi spingere e vedere quello che puoi fare. E poi siamo diventati campioni. Sapevo che avremmo vinto sin dal primo giorno, negli allenamenti tutti erano motivati. Avevo un obiettivo, sentivo che ero arrivato al livello successivo e mi avrebbe aiutato. E alla fine è successo e ho detto: "Ce l’abbiamo fatta". A volte hai bisogno di un momento così nella vita. Spero che tutti abbiano quel momento nella vita, dove arrivi dove vuoi essere.

Scudetto? Ricordo di aver mostrato le mie emozioni sul campo per la prima volta. Emozioni reali, di gioia, ero super felice.

Infortunio? Quello che la gente non sa è che mi sono rotto il tendine dei muscoli flessori della coscia, dietro al ginocchio, in allenamento prima della Cremonese. E' stata la prima volta che sono stato fermo 6 mesi senza poter giocare. Mi hanno fatto pensare: “Forse dovrei fare più riabilitazione per poter giocare più a lungo”. Questo è il brutto di iniziare la carriera giovani, non ci sono molte persone con cui posso parlare di questo.

Sulla nazionale:
La Nazionale è un onore e sarà sempre lì, anche se fosse panchina per 90 minuti, trattamenti ed iniezioni pur di giocare. E ne pago oggi le conseguenze. Vince si è ritirato a 34 anni. Non voglio quello. Non voglio il mio fisico distrutto. So di pesare 102 kg e di sprintare sempre, calciato e spinto ogni partita. Sono occupato nel mio impegno in Italia.

Sul figlio Romeo:
La mattina Romeo entra nella mia stanza, vado a lasciarlo a scuola e vado dritto agli allenamenti. Poi torno a prenderlo a scuola, è molto importante per me. Il martedì e giovedì si allena. Passa molto tempo all’Inter. Come va? No comment (ride, ndr), lo proteggo è la migliore cosa da fare. Nessuna pressione. Quanto esco ci sono alcuni ristoranti che frequento con altri giocatori, oltre a quello la mia famiglia è felice qui è molto importante. Anche mio figlio, per me è super importante."