Lazio, Sarri: “Dobbiamo cambiare l’approccio alle partite. Sulla Champions…”

Maurizio Sarri in conferenza stampa, ha presentato la partita di Champions League, che domani la sua Lazio giocherà contro l'Atletico Madrid di Simeone. Ecco le parole del tecnico:
Che risposte si aspetta dalla Lazio?
“Che prosegua nei miglioramenti togliendo i difetti che in questa parte iniziale di stagione non ci hanno permesso di arrivare al risultato. Tra tutti l’approccio alla partita e i momenti decisivi nelle zone decisive: assenti in area avversaria, troppo molli nella nostra”.
Cosa ne pensa dello stile di gioco di Simeone?
“In una conferenza stampa a Napoli dissi che pensavo il calcio in un modo differente, ma avevo una grande stima di Simeone. Che ha fatto benissimo ovunque. Ti confermo la stima verso di lui”.
Avrebbe voluto affrontare l’Atletico più avanti?
“In questo momento il calendario ci propone questo. Abbiamo dei problemi da risolvere ma siamo consapevoli che abbiamo anche fatto dei passi in avanti nelle ultime due di campionato. Serve un passo decisivo. Quando giochi contro le squadre forti è sia un’opportunità che un rischio. Non so se sia il momento migliore, so che dobbiamo fare risultato domani contro l’Atletico”.
Come si può aiutare di più Immobile?
“Immobile ha il destino dei grandi bomber. Non puoi farne a meno quando segna, viene criticato invece quando non segna. La squadra sta dando poca profondità, pochi movimenti verso la porta avversaria. Dovrebbe cercare più la profondità”.
Kamada e Guendouzi?
“Ci sarà modo di vederli insieme quando Luis Alberto sarà stanchissimo. Guendouzi regista? È impossibile, non ha le caratteristiche per quello che intendo io un vertice basso”.
Già 4 gol subiti nei primi tempi. L’anno scorso li aveva subiti dopo 28 giornate…
“Ci fosse una spiegazione logica sarebbe facile, ma è difficile trovarla quando riguarda la testa di 30 persone. È difficile capire perché, la squadra si allena anche nella maniera giusta”.
La Champions può cancellare la rabbia per le decisioni arbitrali?
“La società ci ha chiesto di non commentare la partita e ci siamo attenuti. La Champions è un’altra storia. È la manifestazione del club più importante al mondo. Deve essere un onore e un piacere esserci dentro e lottare su ogni singola palla”.
Come ha visto la squadra dopo la Juventus?
“Quando si gioca ogni 70 ore c’è poco da vedere, soprattutto dal punto di vista fisico. Del punto di vista mentale non c’è nè tempo e nè sarebbe giusto soffermarci sulla partita precedente. Bisogna solo rimediare agli errori fatti”.
L’obiettivo del girone?
“Pensiamo partita dopo partita. Domani serve un risultato positivo, potrebbe essere importante. In questo momento conosco in parte il Feyenoord, conosco meno gli scozzesi, stiamo facendo solo ipotesi”.
Come è cambiata la Champions da quando ha iniziata a farla lei?
“Grandi stravolgimenti non ne ho visti. Sono sempre partite complicate, le squadre hanno un livello qualitativo e fisico molto alto. Magari si è ampliato il divario tra le prime 7-8 squadre d’Europa”