Carlos Alcaraz, la vittoria a Indian Wells e il ritorno alla prima posizione

Vent’anni neanche compiuti, 3 Masters Mille già conquistati e il ritorno alla prima posizione in classifica. È presto per paragonarlo alle leggende di questo sport ma Carlos Alcaraz fa davvero paura. Lo spagnolo è devastante sotto ogni punto di vista: grandi qualità tecniche che si contraddistinguono per pesantezza nei fondamentali, precisione e solidità al servizio ed estrema variabilità nel gioco; in semifinale contro Jannik Sinner il costante utilizzo della palla corta è la chiara fotografia dell’enorme bagaglio tattico a sua disposizione. A questo si aggiunge il temperamento da grande campione, la sfrontatezza con cui gioca i punti più importanti sempre cercando di comandare gli scambi quasi dimenticandosi del punteggio, gli permette di sovrastare psicologicamente i suoi avversari e la finale contro Medvedev è la pura dimostrazione: un match a senso unico vinto per 6-3 6-2 con l’80% di prime al servizio, nessuna palla break offerta e cinico al punto tale per strappare il servizio al russo in ogni occasione valida.
Sono numeri mostruosi, ma d’altronde Alcaraz è un animale da gara, un mix di talento, tenacia, passione e spensieratezza quella che a 19 anni ti porta sul tetto del mondo, con la consapevolezza di poter migliorare ancora diversi aspetti per diventare il numero 1 di sempre. Sulle orme di Roger Federer, Rafa Nadal e Novak Djokovic, il fenomeno iberico proverà a infrangere ogni record: una missione ardua e complessa se consideriamo i 22 titoli slam di Nole, 14 Roland Garros di Rafa e gli 8 Wimbledon di Roger, ma a giudicare dalle sue potenzialità è un’ipotesi decisamente possibile. Intanto si è ripreso la vetta, e mentre Djokovic attende di poter tornare a giocare, Nadal per la prima volta dopo 18 anni esce dalla top 10 forse inaugurando l’inizio di una nuova era.