Scurto l'allenatore del futuro, la forza del Toro sta anche nella scelta di un condottiero vincente

La scelta dell’allenatore giusto non è mai semplice, soprattutto nel mondo dei giovani, ma il Torino ha dimostrato in questa stagione di aver centrato il profilo adatto per plasmare un gruppo di qualità ed ambire a qualcosa di importante. Giuseppe Scurto rappresenta il prototipo dell’allenatore moderno, giovane (classe ‘84), intraprendente e con le idee chiare da coniugare al mondo giovanile. A Palermo vinse il campionato di Primavera 2 e la Supercoppa, salvando i siciliani in Primavera 1 l’anno successivo, a Ferrara sfiorò i play off, a Roma l’anno scorso in under 18 è arrivato in semifinale Scudetto ed ora balza al vertice della classifica con i granata, a pari punti proprio con la Roma. Quello del Toro è sempre stato un settore giovanile produttivo nel corso degli anni ed oggi Scurto (che in granata ha ritrovato Ruggero Ludergnani) sta modellando con attenzione certosina una squadra all’altezza di un torneo tosto dove nulla è scontato.

L’attuale trainer della Primavera del Torino ha interrotto la carriera da calciatore in modo prematuro (a 27 anni complici tanti infortuni) ed ha capito subito che da grande doveva fare l’allenatore. Il futuro è suo e con questi numeri e ingredienti (cinque vittorie di fila, una delle migliori difese del torneo e giocatori come Dell’Aquila o Jurgens pronti al grande salto) il Torino può ambire al titolo. Quello Scudetto che manca sponda granata dal 2015, firmato Moreno Longo (uno che di strada ne ha fatta, partendo proprio dalla panchina dei “torelli”). Continuità di risultati e rendimento, la ricetta è fatta. Attenzione alla fase difensiva, un centrocampo compatto ed un attacco con lampi di genio. Idea di calcio ben chiara per Scurto che ha saputo entrare nella testa dei suoi ragazzi. Il mix è vincente. La forza del Toro si sprigiona con i giovani… e intanto Juric osserva in prima squadra la vetrina dei talenti granata.