Non distruggete il campionato Primavera

Da pochi giorni è finita la stagione 2022/2023 con il successo del Lecce di Coppitelli, la squadra che ha dominato la regular season e che in finale ha battuto la Fiorentina. Ma questo sembra già essere il passato perché nelle prossime ore sono attese notizie controverse sul futuro del Campionato Primavera. Dopo il successo negli ultimi anni della nuova formula del campionato la volontà è quella di tornare indietro. Stop alle retrocessioni. Ancora una volta una scelta in nome della crescita dei ragazzi ma che in realtà nulla ha a che vedere con questo. Alla base, per i promotori di questa idea, c’è che il campionato oggi mira più al risultato e al mantenimento della categoria piuttosto che alla crescita dei ragazzi. Insomma per i vertici del nostro calcio un campionato meritocratico non è formativo. Forse piuttosto che pensare di togliere le retrocessioni perché bloccano lo sviluppo della crescita dei ragazzi, bisognerebbe pensare a mettere un limite sui fuoriquota o mettere un limite all’utilizzo degli stranieri.
Farlo in maniera reale, non finta. Facile addossare alla formula attuale le colpe del calcio giovanile italiano. Mai come quest’anno la stagione è stata combattuta fino alla fine per ogni obiettivo, ogni partita ha avuto senso senza quelle gare inutili che per anni con i tre gironi avevamo vissuto. Il problema del calcio giovanile italiano non va ricercato nella punta dell’albero ma piuttosto nelle radici dello stesso. Dalla mancanza di fondi, di strutture e di personale in grado di farli crescere questi ragazzi; non distruggere ciò che funziona e che sicuramente è perfezionabile. Tornare indietro non è mai una buona soluzione.