È sempre più Ital-Exit, così i settori giovanili si impoveriscono

11.01.2023 20:08 di Redazione Sportitalia   vedi letture
Fonte: A cura di Giada Giacalone
È sempre più Ital-Exit, così i settori giovanili si impoveriscono

Passiamo ore a lodarci di quanto sia bello il nostro paese, di come in Italia tutti trovino una seconda casa; eppure, non ci accorgiamo spesso che molti vanno via preferendo altri lidi. Per farla breve, sapete quanti giovanissimi calciatori italiani e no, decidono di tentare la fortuna all’estero dopo essere cresciuti qui? Tanti e troppi, difficile dare una stima precisa. Se in qualche caso è il Dio denaro ad essere il movente, in altri è la coscienza a parlare. Il calcio italiano non è più in grado di essere interessante per i giocatori. Per anni dai settori giovani italiani difficilmente ci si spostava, tentava l’avventura all’estero chi faceva fatica ad emergere, le famigerate seconde scelte perché l’Italia e la prospettiva della serie A era comunque per tutti gli altri la priorità. Nell’ultimo periodo, numeri alla mano qualcosa è cambiato. L’ultimo caso è quello di Alessandro Ciardi, classe 2007. Il Salisburgo la sua nuova casa, dopo aver fatto la trafila nel settore giovanile dell’Inter.

Ha firmato un contratto da professionista fino al 2025 con la società austriaca, affiliato al momento chiaramente all’U-18. Rb Salisburgo preferita all’Italia, preferita all’Inter. Ma ancor prima c’è stato il caso Pisano dalla Juventus al Bayern Monaco. Dal Barracuda al Pozzomaina, dalla Juventus ai bavaresi. Rimanere in Italia non rappresenta più, o almeno non solo, il sogno di ogni ragazzino. All’estero si approfitta di quel regolamento che permette a tutti i calciatori di firmare il primo contratto professionistico a 16 anni senza dover necessariamente trovare un accordo con il club proprietario del cartellino. Pratica lecita, ma spesso la concorrenza a livello economica diventa sleale. Il budget a disposizioni per operazioni del genere all’estero è decisamente più elevato che in Italia dove spesso non ci sono soldi neanche per le trasferte e le squadre viaggiano in pullman per centinaia di km.  Altri esempi non mancano, il Dortmund lo scorso anno ha “scippato” Filippo Calixte Mane alla Sampdoria, il classe 2005 è considerato uno dei difensori più in gamba, tanto che anche Roberto Mancini lo ha convocato per uno stage. Eppure l’italo-senegalese di fronte alla possibilità delle grandi strutture in Germania non ci ha pensato due volte. Anche Ndour che ha lasciato l’atalanta qualche anno fa, il classe 2004 Di padre senegalese e madre bresciana, è cresciuto nelle città delle rondinelle: dal Brescia è passato all’Atalanta prima di essere acquistato dal Benfica, dove è diventato il ragazzo dei record. Eh si perché la sensazione è che questi ragazzi spesso sbadati, spesso svogliati e talvolta anche giustamente sgridati abbiano ancora dei sogni e che all’estero sia più facile provare a realizzarli… Sveglia cara Italia.. prima che sia troppo tardi, siamo nel 2023 e serve una marcia in più.