Ma quale Jordan: inchiniamoci a LeBron James, il più grande giocatore di tutti i tempi

Quel soprannome ingombrante, the Choosen One, il Prescelto, avrebbe schiacciato chiunque. Chiunque, ma non chi Prescelto lo era davvero e lo ha dimostrato con i fatti, non con le parole. La storia del basket si inchina a LeBron James. Il nuovo miglior marcatore di sempre della storia della regular season NBA. Superato, probabilmente stracciato a fine carriera, quel 38.387 targato Kareem Abdul Jabbar che sembrava irraggiungibile per chiunque, da 39 anni a questa parte. Karl Malone, il primo degli umani, si fermò a 1400 punti di distanza, pur giocando fino a 41 anni, arrendendosi a Father Time, il Padre Tempo. Kobe e Jordan, addirittura, a circa 5mila. Era "Just a kid from Akron", Ohio, la capitale mondiale della gomma. E' diventato l'uomo simbolo per eccellenza di uno sport amato in tutto il Mondo. Ma ridurre LeBron James al titolo di giocatore con più punti di sempre è molto, molto riduttivo. Ha saputo cambiare la pallacanestro andando oltre ogni limite. Lui che è il più grande realizzatore della storia, ma anche quarto per assist: perchè, come ama sottolineare, è sempre stato un "pass-first guy", un ragazzo che pensa prima a passarla che a concludere. D'altronde avrebbe potuto giocare tranquillamente anche in NFL, come ricevitore, visto che al liceo era il primo prospetto dello stato dell'Ohio.
LeBron è forse l'atleta che più incarna la perfezione nella storia dell'intero sport: scolpito nel marmo, con una cultura del suo corpo che a 38 anni lo rende migliore di quando ne aveva 18, e con un motore che non vuole sapere di fermarsi. Eppure è "più di un atleta", More than an Athlete, per riprendere un altro slogan che ne ha caratterizzato la carriera. "Non esistono foto di lui ubriaco, non ha mai causato uno scandalo" sottolineano di lui i colleghi, a testimonianza che il rispetto non si merita solo in campo. Filantropo eccezionale, con la realizzazione di una scuola per aiutare i ragazzi meno abbienti a realizzare i loro sogni, gratuitamente, nel paese dove si paga anche l'aria che respiri. E poi decine di battaglie sociali, senza mai nascondersi politicamente, senza mai aver paura di perdere consenso. Gli haters esistono, ma fa parte del gioco per chi lotta per la grandezza, Strive for Greatness. Se per due decenni nell'immaginario collettivo c'era Jordan che batteva gli alieni, ora l'alieno è lui e non c'è modo di batterlo. Ma questo non è un film, è storia. La storia del più grande giocatore di basket, senza discussioni. LeBron Raymone James. Il Prescelto è diventato il Re. E allora, per sempre, Viva il Re.