Embiid, Harden e la difesa: se Philadelphia fosse sempre questa...

13.03.2023 09:25 di Chiara Icardi   vedi letture
Embiid, Harden e la difesa: se Philadelphia fosse sempre questa...

Cinque vittoria di fila, 45 vinte e 22 perse, terzo record a est con i Celtics, secondo seed, a una partita e mezza. La squadra più in forma del momento, streak alla mano, sono i Philadelphia 76ers: la banda di Doc Rivers sta dimostrando una coesione non indifferente, quella in cui tutti speravano sin dal primo giorno in cui James Harden ha messo piede nella città dell'Amore. Quello contro Milwaukee della scorsa settimana (vittoria 133-130 con un ultimo quarto da 48 punti) è stato il più classico degli "statement game", vale a dire una partita in cui i Sixers hanno dimostrato alla Lega intera quanto, a pieno regime, questo gruppo sia pericoloso. Ovviamente il mattatore è Joel Embiid, "derubato" del titolo di MVP solo dall'ennesima stagione disumana di Nikola Jokic. Eppure in tanti, dovendo scegliere un centro per la propria squadra, punterebbero proprio il camerunese più che il serbo, specie per un'attitudine difensiva e una cultura del proprio corpo che il Joker, con mani e cervello più sopraffini, oggettivamente non ha. A proposito di difesa, Philadelphia ha girato le viti giuste dietro anche grazie a PJ Tucker. E poi i comprimari (come un insospettabile Niang) e chi comprimario non è più, come Tyrese Maxey, che sta confermando quanto di buono fatto lo scorso anno ed è sempre più il terzo violino di una squadra che ha in Tobias Harris l'unica delusione nel rapporto qualità/prezzo. 

Se Philadelphia fosse sempre questa, sognare non sarebbe proibito. Quel titolo che manca da 40 anni e sfiorato da Allen Iverson nel 2001, sarebbe il giusto risarcimento per gli anni di sofferenza e di programmazione, spesso andata a vuoto: Ben Simmons è la punta di un iceberg che negli anni però ha visto passare anche i vari Markelle Fultz (sfortuna, in un draft maledetto dove anche il numero 2 rischia di non giocare più a un certo livello) e Jahill Okafor. Il "process" che bisognava "trustare" è evidentemente fallito. Ma un Embiid così potrebbe bastare a dare un colpo di spugna a tutto e a far funzionare magicamente tutto ciò che sembrava ormai sopito.