Vasseur in Ferrari: sarà vera rivoluzione (francese)?

19.12.2022 19:24 di Redazione Sportitalia   vedi letture
Vasseur in Ferrari: sarà vera rivoluzione (francese)?

Tanto tuonò che piovve. Dopo settimane di annunci, smentite, indiscrezioni ed utilizzo a tratti anche scellerato dello strumento social il matrimonio tra Frederic Vasseur e la Ferrari è stato ufficializzato, con il 54enne ingegnere aeronautico di Draveil che assumerà, ufficialmente, dal prossimo 9 di gennaio il ruolo congiunto di Team principal e General Manager della Rossa di Maranello. Il secondo francese della storia a guidare il muretto Ferrari, il primo dopo Jean Todt che dal 1993 al 2007 mise in bacheca otto titoli costruttori e sei mondiali piloti. Evidente che il binomio Ferrari-Francia rievochi trascorsi di un certo volume di soddisfazioni ed ottimismo, ma è altresì ragionevole riconoscere che l’arrivo di Vasseur, da solo, non può e non deve bastare a convincere che il gap tra Rossa e Red (Bull) sia destinato ad annullarsi. La F1-75 si è dimostrata per distacco la vettura più performante degli ultimi anni ferraristi: il secondo posto mondiale, il titolo di vice campione di Leclerc, le quattro vittorie e le dodici pole position, sono tutte statistiche pronte a sottoscrivere che Vasseur si troverà per le mani una macchina già abbondantemente sviluppata da un punto di vista di telaio, aerodinamica e power unit dagli stessi tecnici voluti e guidati da Mattia Binotto in queste ultime stagioni. Se da questo punto di vista quindi la rivoluzione di Vasseur, almeno per il momento, può procedere con un ritmo ragionevolmente più moderato, ciò che ci aspettiamo è uno scossone significativo tra le colonne dell’organigramma gestionale, considerando che in merito all’ultimo campionato coloro che dovevano occuparsi di strategie, insieme agli oltre quaranta tattici del “remote garage” di Maranello, in più di un’occasione hanno evidentemente calibrato male il metro di intervento (Montecarlo, Brasile, ma non solo, ndr).

In tal senso Vasseur dovrà innanzitutto capire, in secondo luogo valutare e solo se necessario disfare. Nel suo curriculum, e per logica conseguenza anche nel suo dna, il verbo scommettere non sembra conoscere limiti, vista la capacità mostrata di lanciare e valorizzare giovani talenti nelle Formule minori, da Hamilton a Russel finendo ovviamente con Leclerc gestito e coccolato dallo stesso Vasseur nei suoi primi passi in Formula 1. Anche per questo, l’arrivo dell’ex team principal Alfa Romeo assume i contorni di un’ultima chiamata proprio per Charles, che a venticinque anni compiuti e dopo quattro stagioni in Ferrari dovrà chiarire se e come il suo nome andrà inserito nell’Olimpo dei più grandi. Tutto da interpretare, altresì, il rapporto che il nuovo team principal saprà intavolare con Carlos Sainz, all’interno di uno schema aziendale dove la componente politica non va sottovalutata. Che lo si voglia riconoscere o meno, Ferrari è un tassello di lusso ma pur sempre amministrato all’interno dell’enorme macroarea automobilistica Stellantis, un universo imprenditoriale delle quattro ruote dove idioma e cultura francese hanno un peso rilevante, e non è un caso che già prima dell’annuncio ufficiale, da più parti, si ventilavano gli ottimi rapporti tra lo stesso Frederic Vasseur e il numero uno del gruppo italo-transalpino Carlos Tavares. Un’addizione di fattori che dovrà trovare la propria risultante già a partire dai primi giorni del nuovo anno, perché rivoluzione (francese) o no di tempo dietro alle parole se ne è perso fin troppo.