Sainz e Ferrari: capolavoro a Singapore. Una cartolina (finalmente) di vera Formula 1

Diciassette settembre 2023, e chi se lo scorda. È stato bello, inatteso, geniale. È stata, finalmente, Ferrari. Quattrocento trentaquattro giorni dopo l’ultimo successo, il 10 luglio 2022 in Austria a firma Leclerc. Tuttavia, non è solo la lunga astinenza ferrarista e le tante (troppe) problematiche che la stessa ha lasciato in eredità a disegnare i contorni di una vittoria che rimarrà nella memoria collettiva.
È stata la sorpresa di scoprire questo Verstappen e questa Red Bull umani e battibili. È stato l’adrenalinico coinvolgimento che il GP di Singapore ha saputo restituire, dopo mesi soporiferi di una Formula 1 sempre più tecnologica e per questo, forse, soffocata dal dominio di chi le attuali regole ha saputo leggerle meglio di chiunque altro. Soffocando, anche quel concetto di imprevedibilità che dovrebbe invece essere alla base del motorsport.
Ecco, il merito di Carlos Sainz, gringo spagnolo dal carattere tenace, è stato innanzitutto saper restituire un paragrafo di vera, probabilmente anche vecchia, Formula 1 a chi da tempo aveva necessità di tornare a sfamarsene.
Il DRS, sempre lui, c’è stato anche nella domenica di Marina Bay, e c’è stato nel modo in cui ha abituato tutti noi a conviverci: da protagonista, assoluto e decisivo. Perché il vero capolavoro strategico, Carlitos, l’ha messo a segno in quegli ultimi giri in cui rallentando volontariamente ha permesso a Norris, alle sue spalle, di spalancare le ali della sua McLaren e tenere a distanza le incalzanti, e veloci, Mercedes di Hamilton e Russell.
Sainz è stato perfetto fin dai primi kilometri del fine settimana singaporiano, la Ferrari, anche con un Leclerc sempre più scivolato nelle gerarchie interne, ha fatto il resto. Consegnando una lettura di gara lucida, senza sbavature e capace di valorizzare la competitività espressa dalla SF-23.
Certo, il cono d’ombra in cui sono sprofondati per l’intero weekend uomini e auto Red Bull ha contribuito a scrivere una trama diversa da quella scandita, abitualmente, negli ultimi mesi.
Le difficoltà di convivenza tra Verstappen e i circuiti cittadini hanno sicuramente inciso, la nuova Direttiva tecnica 018, che interviene sulle flessioni delle ali riducendo la resistenza aerodinamica, introdotta proprio alla vigilia di Singapore potrebbe aver rimescolato le carte, anche solo parzialmente.
L’imperativo ora è crederci, non solo dalla prospettiva Ferrari ma in generale un po’ per tutti e già dalla prossima gara di Suzuka, perché questo campionato ormai è compromesso ma i mesi che verranno possono raccontare un futuro diverso.
A Singapore son saltati schemi e pronostici, ed è stato (di nuovo) meraviglioso.