Moto Gp, Marquez - Honda: siamo ai titoli di coda?

02.03.2023 09:37 di Redazione SI Motori   vedi letture
Fonte: Filippo Gherardi
Moto Gp, Marquez - Honda: siamo ai titoli di coda?

I primi mal di pancia, concreti e raccontati (dal fratello Alex, ndr), erano emersi già dopo i test di Valencia, lo scorso novembre, subito dopo l'epilogo dell’ultimo campionato di Moto Gp. Una prospettiva, una provocazione secondo molti, che ha preso sempre più corpo in questi ultimi mesi che ci hanno separato, e in parte ci separano ancora, dal primo semaforo verde della nuova stagione fissato in agenda per il 26 marzo e sul circuito di Portimao.

Marquez e Honda mai così distanti, perché mai così distante sembra essere il loro rendimento al cospetto di chi, vedi Ducati, nell’attuale fase storica della Moto Gp risulta essere per prestazioni ed acclamazione popolare il progetto da battere. I test di Sepang a febbraio hanno solo consolidato queste gerarchie, con una Desmosedici imprendibile e le altre, Honda in primis, a raschiare il fondo del barile nella speranza di trovare risposte e soluzioni per colmare un gap che appare già come una sentenza.

Il contratto dell’otto volte campione del mondo scade, formalmente, a fine 2024, ma tuttavia esisterebbe una clausola secondo cui Marquez potrebbe chiedere una rescissione anticipata in caso di una moto troppo poco competitiva. Un divorzio anticipato a tutti gli effetti, che tiene banco inevitabilmente in questa vigilia di campionato e che innesca dinamiche di (fanta)mercato piloti che sembrano tutto fuorché prevedibili.

Logica e suggestione vorrebbero per forza di cose il campione più forte degli ultimi anni in sella alla moto più forte in circolazione, ma la promessa d’amore tra Marc e Ducati non sembra destinata a vivere di un lieto fine dai contorni fiabeschi. Nei giorni scorsi il direttore sportivo della scuderia di Borgo Panigale, Paolo Ciabatti, è stato chiaro: “Ducati non ha bisogno di Marquez, il momento buono per lui per venire da noi era qualche anno fa, non questo”.  

Una chiusura netta e con poche, almeno per il momento, possibilità di ri-apertura. D’altronde, la carta d’identità di Marquez non è più quella di un “rookie” e le quattro operazioni subite al braccio destro, dall’incidente di Jerez nel 2020 in poi, hanno lasciato scorie nel pilota iberico e troppi dubbi sulla reale possibilità di vederlo tornare definitivamente in forma.

Con tutte queste premesse, a cui va aggiunta la notizia ribattuta la scorsa settimana di un probabile addio dopo oltre vent’anni della Repsol nel ruolo di main sponsor, Honda si approccia alla stagione che verrà con un serbatoio a secco di serenità e malumori sempre più incalzanti.

La consapevolezza è che peggio dello scorso anno (unica squadra a non aver vinto neanche una gara, ndr) non può andare, la speranza è che i nuovi innesti (Mir e Rins) possano portare una nuova iniezione di morale e risultati. Nel frattempo il suo cavallo migliore (Marquez) ha necessità di trovare nuovi stimoli per rilanciare sé stesso e la propria carriera, e se Honda non saprà accontentarlo sarà costretto a cercarli altrove. Ammesso che riesca a trovarli.