Moto Gp: la gomma del Qatar e le (tante) domeniche difficili di Martin. Solo coincidenze?

Dal 9 settembre ad oggi Jorge Martin ha vinto sei delle sette Sprint Race in calendario. L’unica nella quale non è riuscito a salire sul gradino più alto del podio è stata quella in Malesia, in cui si è accomodato al secondo posto alle spalle di un indemoniato Alex Marquez.
Va ricercato principalmente in questi numeri il motivo del perché questo mondiale di Moto Gp sia rimasto aperto fino all’ultima gara di Valencia. Va ricondotta, altresì, alla sola vittoria ottenuta in Thailandia negli ultimi cinque GP disputati, la ragione per cui Bagnaia arriverà all’atto finale di questa stagione con un bottino considerevole di 21 punti di vantaggio proprio sul rivale spagnolo.
Nell’ultimo mese Pecco non ha saltato un podio domenicale, con una vittoria in Indonesia, tre secondi posti in Australia, Thailandia e Qatar, ed un terzo in Malesia. Dal lato suo, Martin, a parte la vittoria ottenuta nella gara thailandese non è mai salito sul podio in nessuna delle altre uscite.
Nel mese decisivo per l’assegnazione del titolo, Jorge ha cannibalizzato le Sprint Race del sabato ma ha finito col perdere, Thailandia a parte, sempre e non pochi punti in ogni GP domenicale. Lì proprio dove i punti fanno la differenza.
Il “gomma-gate” esploso in Qatar, e sul quale Martin ha proiettato nell’immediato post-gara tutta le sua amarezza, è solo l’ultimo per quanto più clamoroso episodio sfortunato che ha coinvolto il pilota del team Pramac.
La caduta in Indonesia, da cui questo filotto negativo iniziò lo scorso 15 ottobre, fu unicamente colpa sua. Il crollo negli ultimi due giri in Australia, il 22 ottobre, che lo relegò dal primo al quinto posto finale fu la conseguenza di una scelta, scellerata, degli pneumatici della sua Desmosedici. In Malesia, poco più di una settimana fa, il comportamento dello spagnolo nel testa a testa con Bagnaia e se escludiamo le primissime battute è stato inspiegabilmente timido e remissivo. L’episodio dell’ultimo week end, con la Michelin finita nel ruolo del colpevole per una gomma difettosa “assegnata” alla Ducati numero 89, ha fatto letteralmente e definitivamente saltare i nervi.
“Non si può perdere un Mondiale così”, ha tuonato Martin. Non si può e non si capisce, aggiungiamo noi.
Perché il pilota più veloce degli ultimi mesi si scioglie, puntuale, come neve al sole quando serve concretizzare un sorpasso in campionato che molti avevano già messo in preventivo da tempo? Errori, coincidenze, elaborate ipotesi di complotti (Martin sarebbe il primo pilota “non ufficiale” a vincere un titolo iridato, ndr) o c’è dell’altro?
Tutto fa notizia, tutto fa riflettere e discutere. La sostanza, è che Bagnaia come detto arriverà a Valencia con un vantaggio in classifica che ha le fattezze di un match point concretizzabile con poca difficoltà. Al tempo stesso, gli ultimi risultati che condannano Martin ad una percentuale iridata ormai al lumicino, lasciano la prospettiva che questo Mondiale, per mille ragioni, sarà per lui e per sempre quello dei rimpianti.