Ferrari: Leclerc e Sainz alla pari? Per vincere i mondiali serve una prima guida

A meno di un mese dai primi test della stagione (23-25 febbraio in Bahrain, ndr), che precederanno l’inizio del Mondiale previsto per il 5 di marzo e sempre sul tracciato di Sakhir, la vigilia della Formula 1 2023 continua ad essere scandita dalle solite e diffuse dichiarazioni di intenti. Valutabili con la doverosa elasticità, ma non per questo da sottostimare nei concetti espressi.
In casa Ferrari è ovviamente Frederic Vasseur l’osservato speciale, ai primi passaggi ufficiali da nuovo team principal della scuderia di Maranello. L’ingegnere francese, con un curriculum più da pista e meno da azienda, ha lanciato messaggi chiari che vanno unilateralmente verso la medesima direzione auspicata dai tanti tifosi della Rossa: tornare vincere e pensare di farlo senza porsi limiti.
La nuova monoposto, che verrà svelata ufficialmente il prossimo 14 febbraio, può raccogliere l’eredità in termini di prestazioni dalla F1-75 che nell’ultimo campionato ha messo in bacheca due secondi posti iridati, tra piloti e costruttori, dodici pole position, quattro vittorie ed almeno un’altra dozzina abbondante di podi. La velocità così come l’affidabilità, stando sempre alla parole di Vasseur, sembrano essere sotto controllo, ed allora giusto orientare la lente d’ingrandimento dei dubbi sul reparto strategie di gara, troppo spesso in difficoltà e sotto processo negli ultimi tempi, oltre che su un equilibrio interno che fino a pochi mesi fa appariva consolidato e che, al contrario, gli ultimi giorni sembrano aver rimesso in discussione.
Da gennaio 2021, da quando di fatto la sua avventura in Ferrari è iniziata, il ruolo designato per e di Carlos Sainz è sempre stato quello di seconda guida, nonostante il termine rischi di far storcere il naso ai più integralisti sostenitori dell’etica sportiva. Tuttavia, le ultime uscite su mezzo stampa dello spagnolo, a cui proprio nei giorni scorsi ha fatto eco anche Vasseur, lasciano intendere che da quest’anno Sainz e Leclerc e almeno all'inizio partiranno praticamente alla pari. Dichiarazioni di circostanza? Probabile. Considerando il periodo dell’anno e che lo stesso Vasseur è a tutti gli effetti ai suoi primi giorni tra i corridoi di Maranello. Ma la linea che divide versione istituzionale da realtà sportiva, in questo caso, sembra molto sottile.
Chiaro a molti che quello che sta per cominciare è un anno determinante per le sorti di Leclerc in Ferrari, dopo quattro stagioni vissute da diamante grezzo pieno zeppo di talento ma a secco di titoli. Altrettanto chiaro però, e lo dice la storia prima ancora di chi scrive, che a parte sporadiche eccezioni di strapotere tecnico (Rosberg vs Hamilton nel 2016 o il meraviglioso Senna vs Prost del 1988) in cui a due piloti della stessa squadra è stato concesso di darsele di santa ragione senza calcoli o limitazioni, per il resto gran parte dei titoli vinti in questo sport hanno sempre fondato le proprie radici su gerarchie interne evidenti, logiche e definite già in partenza.
In conclusione, se la Ferrari ha intenzione di tornare sul gradino più alto del Mondo dovrà decidere con chi farlo. Da subito, senza retorica o rischiose esitazioni.