F1: Verstappen raggiunge Prost. Moto Gp: Martin ha messo la freccia, a Bagnaia servirà un capolavoro

30.10.2023 19:22 di Redazione SI Motori   vedi letture
Fonte: a cura di Filippo Gherardi
F1: Verstappen raggiunge Prost. Moto Gp: Martin ha messo la freccia, a Bagnaia servirà un capolavoro

Dalla Thailandia al Messico, l’ultimo fine settimana dei motori (lo stesso che ha consegnato i titoli iridati SBK a Bautista e WRC a Rovanpera, ndr) è stato un verticale viaggio tra emisferi opposti con il filo conduttore, comune, di un finale di stagione ancora ricco di prospettive.

In Formula 1, in Messico, l’entusiasmo per una prima fila tutta a tinte rosso Ferrari è stato annientato in meno di 200 metri e dall’ennesima prova di forza di Max Verstappen. Al (già) campione del Mondo e alla sua Red Bull è bastata una partenza fenomenale ed una gestione gara, al solito, impeccabile per lasciarsi ancora una volta tutti alle spalle, con buona pace di una Ferrari nuovamente sconfitta partendo dalla pole position, è la quinta volta che succede su sei precedenti stagionali, ma anche di un Hamilton in formato “monstre” e costretto ad arrendersi al cospetto di un Verstappen dominante interprete della disciplina come in pochi, oggettivamente, credevano sarebbe mai potuto diventare.

Max continua a scandire record e a scalare posizioni nell’Olimpo dei più grandi, e l’ultimo scalpo che si mette in valigia di rientro da Città del Messico ha un nome che suona come una leggenda: Alain Prost. Con il 51esimo successo in carriera, infatti, l’alfiere Red Bull ha raggiunto proprio il pilota francese al quarto posto nella classifica all time per numero di vittorie in Formula 1. Due lunghezze sotto Sebastian Vettel, fermatosi a quota 53, e ancora distante da Schumacher (91) e dallo stesso Hamilton (103). Eccoli i prossimi, ambiziosi ma non impossibili, obiettivi nel mirino di Verstappen, cannibale affamato di vittorie, talento divenuto cyborg dalla lucidità disarmante.

Dal Messico alla Thailandia, la distanza di sensazioni ed equilibri appare ben più marcata di quanto i paralleli geografici possano raccontare. In Moto Gp la Ducati ha matematicamente scritto che sarà un suo pilota a vincere il titolo Mondiale 2023, il che sommato ai successi già portati a casa nei campionati Superbike (con Bautista) e Supersport (con Bulega) permettono alla factory di Borgo Panigale di eleggersi, definitivamente, ad autentica padrona dell’universo delle due ruote.

Tuttavia, i 13 punti di vantaggio di Bagnaia su Martin non danno garanzie sufficienti per una doppietta italiana, e non solo perché da qui all’ultima bandiera a scacchi della stagione mancano ancora tre gare ed altrettante sprint race, ma perché la percezione tangibile, dopo il doppio successo dello spagnolo del team Pramac tra le curve di Buriram, è che quest’ultimo abbia messo la freccia da tempo e che solo lo scivolone di Indonesia e l’errore di gestione gomme in Australia, nelle ultime uscite, hanno impedito che il sorpasso in classifica si concretizzasse già da settimane.

In questo momento Martin va più veloce e Bagnaia sembra soffrire di un pericoloso, ma ancora risolvibile, braccetto tennistico, che non lo mette nella condizione di rischiare e correre libero come dovrebbe. A Pecco servirà un capolavoro per lasciarsi Jorge alle spalle, ma d’altronde (anche) questa è la missione di chi vuole confermarsi sul tetto del Mondo: trasformare il difficile in possibile.