F1, se diventasse Perez il vero (e unico) anti-Verstappen?

20.03.2023 12:37 di Redazione SI Motori   vedi letture
Fonte: a cura di Filippo Gherardi
F1, se diventasse Perez il vero (e unico) anti-Verstappen?

Non è facile, ne siamo consapevoli. Non lo è mai trovare una variante, impazzita e inaspettata, capace di modificare uno spartito che scandisce note alla perfezione anche nelle giornate più complesse. Dopo il Bahrein, anche in Arabia Saudita lo strapotere Red Bull ha assunto contorni e prestazioni di una marcia inarrestabile, capace di annientare ambizioni degli avversari e speranze, diffuse, di vivere un Mondiale di Formula 1 più aperto ed equilibrato di quanto le prime uscite ufficiali non abbiano dimostrato.

Verstappen, lasciato a piedi dalla RB19 durante le qualifiche del sabato, ci ha messo soltanto 25 giri (metà gara ndr) per risalire dalla quindicesima alla seconda posizione, agevolato dall’inspiegabile safety car lanciata in pista al giro 19 dopo il ritiro di Stroll ma al tempo stesso dominante nello sverniciare avversari come birilli e stampando cronometri inarrivabili.

Perez, poleman in assenza di favorito d’obbligo, se escludiamo l’infilata in partenza subita da Alonso è stato una lepre, agile e perfettamente a suo agio tra i cordoli di Jeddah, senza esitazioni e supportato, oltre che dalla macchina, anche da un muretto consapevole che il messicano ha le carte giuste per portare a casa vittorie quando Max il Fenomeno non è nella condizione di riuscirci.

Ecco, e se fosse proprio questa la sfumatura capace di riscrivere il destino monocromatico che questa stagione sta assumendo? Se diventasse proprio Sergio "Checo" Perez il vero, e unico, avversario di Verstappen alla rincorsa del terzo titolo iridato?

La storia della Formula 1 insegna che già altre volte, dinnanzi ad una supremazia tecnica schiacciante, altre squadre hanno lasciato i propri piloti liberi da gerarchie interne e di prendersi, simbolicamente, a sportellate. Senza rispolverare i meravigliosi duelli Senna-Prost con una leggendaria McLaren alla fine degli anni ottanta, può tranquillamente bastare ricordare il 2016, con Rosberg ad inserire il suo nome nel regno iridato di quegli anni del compagno, ma mai amico, Lewis Hamilton.   

In sostanza, se le prossime gare dovessero continuare a consegnare una Red Bull motor-sportivamente parlando di un altro pianeta rispetto a tutte le altre, Perez, o almeno quello visto a Jeddah, potrebbe anche chiedere ai vertici del team austro-inglese il via libera, per giocarsi le proprie possibilità di rincorsa ad un titolo che avrebbe del clamoroso e che riaprirebbe l’entusiasmo attorno ad una stagione altresì a corto di adrenalina.

Va detto che negli ultimi giri del Gp saudita Verstappen ha denunciato un problema all’albero di trasmissione, elemento che tuttavia non gli ha impedito di concludere al secondo posto e di stampare il fast lap della domenica a pochi istanti dalla bandiera a scacchi, ma che probabilmente senza il quale si sarebbe ancor più gettato all’inseguimento del compagno di squadra.

Il tutto, senza dimenticare la rottura del semiasse nella Q2 del sabato, e la concreta possibilità svanita per questa stessa ragione di partire ancora una volta davanti a tutti, visti anche i tempi messi a referto in tutte le sessioni di prove libere del venerdì.

Insomma, Verstappen resta e per distacco l’uomo da battere, la Red Bull è imprendibile, ma Perez può pensare di diventare una variante inaspettata. Il più credibile, e forse l’unico oggi con i mezzi giusti per farlo.