F1, Hamilton in Ferrari: una notizia da copertina ma che (in questo momento) non serve a nessuno

Hamilton in Ferrari. Sono anni che ce lo chiediamo, immaginiamo e per certi versi anche aspettiamo. Sono anni che la prospettiva del pilota più vincente della storia della Formula 1 con la tuta Rossa si è trasformata in fotomontaggi diffusi sul web, prima ancora di diventare un rimpianto per i più incalliti sostenitori del concetto: la Ferrari nelle mani del migliore in circolazione.
All’alba di un anonimo lunedì 22 maggio, soprattutto dopo l’annullamento del GP di Imola previsto per lo scorso fine settimana, il mondo dei motori e non solo si è svegliato col frastuono scandito tra le righe del tabloid britannico Daily Mail, pronto a sganciare la bomba di un’offerta, ufficiale, che lo stesso presidente ferrarista John Elkann avrebbe fatto recapitare al baronetto Sir Lewis Hamilton: 40 milioni di sterline, a partire da gennaio 2024, per trasformare solo per un anno un sogno in una realtà ormai insperata.
Prevedibile che la notizia facesse e in poco tempo il giro del mondo, finendo col giovare anche sul rendimento in borsa del titolo Ferrari. Le prime, timide, smentite filtrate a mezzo social non hanno contribuito a spegnere l'attenzione su quello che sarebbe, inevitabilmente, il trasferimento più chiacchierato dell'anno. Tuttavia servono cautela ed obiettività prima di considerarlo in tutto, e per tutti, un autentico affare.
Ferrari ed Hamilton sono in egual misura in crisi. Schiacciati dalla malinconica frustrazione di dover inseguire i tubi di scappamento di una Red Bull che appare imprendibile. La prima non vince una gara da oltre dieci mesi, e il passo indietro rispetto alla scorsa stagione è certificato da un rendimento in evidente ribasso. Il secondo non sale sul gradino più alto del podio addirittura da Dicembre 2021, un’astinenza di successi mai vissuta prima in carriera e che consegna la convinzione che gli anni, per forza di cose, passano per chiunque.
In secondo luogo, la prospettiva di una coppia di prime firme con Leclerc (stando sempre a quanto riporta il Daily Mail) convince a stento. Il monegasco si è dimostrato poco disponibile a condividere lo spogliatoio con compagni di squadra dal curriculum ingombrante, come dimostra la convivenza con Vettel nei primi anni in Ferrari. Hamilton non sarebbe un’eccezione in tal senso, al contrario. Quindi, se in Ferrari qualcuno è ancora convinto che il futuro prossimo passi dal talento e la tenuta mentale di Charles Leclerc, beh allora affiancargli un sette volte campione del mondo non sembra proprio la mossa migliore.
Terzo aspetto, Lewis lascerebbe dopo oltre dieci anni una Mercedes di cui è diventato prima leggenda, poi brand ambassador e infine parte integrante commerciale e comunicativa. Il tutto per approcciarsi ad una Ferrari in crisi d’identità, con un’organizzazione interna fragile ed inghiottita da dinamiche di macro ecoonomia, oltre che con un appeal ai minimi storici. Una decisione, insomma, che sembra molto poco lungimirante.
In conclusione, non scartiamo la possibilità che tutta questa girandola di (fanta)mercato non sia in fin dei conti una strategia escogitata a pennello proprio dallo stesso Hamilton, con l’intento di strappare un ultimo e ulteriore rinnovo di un contratto in scadenza a Toto Wolff e i vertici della scuderia tedesca. E la Ferrari, Elkann in primis, si troverebbero loro malgrado ad assecondare un’operazione mediatica che riporta il Cavallino, seppur in altre forme, sotto le luci della ribalta.
Quest’ultima ipotesi, per quanto dannatamente meno romantica e più pragmatica, potrebbe rivelarsi anche la più attendibile. Perché in questo momento, in Ferrari, sanno benissimo che servono soprattutto idee chiare, tecnici capaci di svilupparle e solo infine piloti veloci su cui programmare perlomeno a medio termine. I sogni, in questa fase, vanno lasciati nei cassetti o eventualmente negli album dei ricordi.
Hamilton in Ferrari. Una notizia che qualche anno fa avrebbe fatto tutta la differenza del mondo, ma che ora non serve proprio a nessuno.