Nel segno dei tre: il Napoli ha vinto così. Juve, la rivoluzione adesso fa rumore. Giuntoli e il domino tra i direttori di A: i nomi coinvolti. Milano paralizzata… tranne Leao con la svolta low cost! Barç, il nome è Deco: le ore della scelta

Che bellezza! Qualunque apertura differente da questa non avrebbe senso, in una notte che non è finita e che chissà se finirà mai. Un trionfo, quello del Napoli, nel segno del 3: sintesi numerica della perfezione che ha contraddistinto il cammino dell’armata Spalletti di diffusi scetticismi estivi, passando per la “sfiducia” collettiva invernale sulla durata di un meccanismo che ha smentito tutti i vaticini di inceppamento, sino alla trionfale cavalcata che 33 anni dopo Diego ha riportato il TRIcolore alle pendici del Vesuvio.

Tre come gli architetti di un allestimento maestoso, pregno della grandeur mai abbandonata da De Laurentiis nemmeno nei periodi delle polemiche e delle inspiegabili contestazioni passate, per un imprenditore che ha costruito un Kolossal dalle ceneri da cui lo aveva raccolto. Illuminato dalla qualità di un allenatore come Spalletti che di rivincita si nutre, traendone soluzioni geniali come quelle chE hanno accompagnato la carriera di calciatori che grazie all’incontro con lui hanno svoltato la loro parabola professionale: Nainggolan, Brozovic ed il meraviglioso Lobotka di questa stagione gli esempi più recenti ed eloquenti. E poi c’è Giuntoli: Deus ex machina di una lucida follia, partorita nel marzo dello scorso anno con il colpo Kvaradona, nel silenzio generale, e culminata con una dotazione che quale che sarà il futuro, garantirà comunque al Napoli un utile in plusvalenze da oltre trecentomilioni di euro in una manciata di giocatori, per limitarci ai supereroi Osimhen, Kim e Kvarastkhelia.

Dal Direttore Sportivo Campione d’Italia si apre tutto ciò che va oltre lo Scudetto, con prospettive di ribaltoni che appartengono ad altre società che proprio al modello Napoli vogliono ispirare la loro ricerca di rinascita. Come a voler scrivere un copione nuovo, mentre i titoli di coda del capolavoro precedente ancora non sono passati. La Juventus, per esempio: una settimana fa ci trovavamo a discutere di un Allegri quasi irriverente nella descrizione di una realtà tecnica definita come positiva nonostante sia sotto gli occhi di tutti l’esatto contrario. Parlavamo di rivoluzione silente in vista, e che in effetti potrebbe iniziare a fare un po’ di rumore dalle prossime settimane. Il gancio è Giuntoli, e non è nemmeno più un mistero il motivo: i bianconeri hanno identificato lui come uomo al quale affidare un nuovo capitolo della storia. Faranno di tutto per strapparlo al Napoli e non è escluso che l’impresa possa andare a buon fine, con tutte le conseguenze del caso: sia a Torino che altrove, anche passando dalla guida tecnica della Juve che verrà. Nulla di così approfondito da meritare accostamenti e nomi da spendere, ma molte cose a Torino cambieranno.

Di seguito vanno tenuti in considerazione gli smottamenti dirigenziali che potrebbero essere allegati alla potenziale “manovra Giuntoli” che la Juve sta programmando. Quali? La prima riguarda il Napoli: come abbiamo svelato in esclusiva quasi un mese e mezzo fa LEGGI QUI, è l’attuale Direttore Sportivo dell’Empoli Pietro Accardi il nome preferito dall’universo partenopeo se si dovesse arrivare al divorzio con l’attuale guida dirigenziale. Profilo giovane e capace, in grado di valorizzare allenatori e giocatori scovati e costruiti in casa. La naturale prosecuzione di un progetto illuminato. Se così dovesse andare, in casa Empoli potrebbe tornare attuale il profilo di Riccardo Pecini, che con il club toscano ha parecchi punti in comune e potrebbe rappresentare la scelta di Corsi.

Chi di rivoluzioni non ne vuole nemmeno sentire parlare è la città di Milano, anche se di base qualcuna ne sta programmando sia sul fronte Inter che sul fronte Milan. Quello meneghino è un universo parallelo e paralizzato fino alla gara di ritorno dell’Euroderby con un’unica eccezione: Rafael Leao. Le liete novità per il rinnovo di contratto del portoghese con il Milan potrebbero arrivare anche prima dell’esito del doppio confronto, anzi potrebbero addirittura introdurlo con una svolta imminente ed a costi decisamente più bassi di quelli prospettati nelle ultime settimane. Nulla a che vedere con i 7 milioni più sostanziosi bonus alla firma: Leao vuole il Milan e pur di ottenerlo è pronto a dire di sì ad una cifra decisamente inferiore e senza il bisogno di incentivi extra. Il nodo Sporting sta per essere sciolto, nonostante i reiterati tentativi di Jorge Mendes di provare a controllare una situazione che non lo vede coinvolto nei dialoghi con i rossoneri.

Portogallo come centro del calcio anche per quanto riguarda il Barcellona: nonostante le candidature spontanee che emergono a cadenza giornaliera, il nome sul quale Laporta ha deciso di puntare per il post Alemany è quello di Deco LEGGI QUI. La decisione spetta soltanto all’ex fuoriclasse blaugrana, oggi agente di successo di calciatori che potrebbero accendere la prossima sessione di mercato, e che dovrebbe dunque decidere ad accettare un cambio di vita totale dal punto di vista professionale. Da consulente privato della Junta per il Sudamerica, a plenipotenziario blaugrana su tutto il mercato dei catalani. Scelta certamente non banale, ma forse opportunità troppo allettante e stimolante per poter essere rifiutata. Ed attenzione, in questo caso, perché gli affari sulla tratta che parte dalle Ramblas ed arriva alla nostra serie A, potrebbero caratterizzare buona parte della prossima estate.

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