La regina del mercato è la Roma, non in campo. Segue il Milan. Ma per lo scudetto l’Inter sul Napoli…

Senza indugio, il pagellone di calciomercato con conseguente indicazione della favorita per lo scudetto. Con una doverosa precisazione per maneggiare i voti.

Ecco il mio unico criterio di valutazione del calciomercato delle singole squadre: qui non si analizza la bontà della situazioni economiche sugli acquisti o sulle cessioni, non si prende in considerazione quelli che sono stati mancati o quelli che sono stati trattenuti, e nemmeno il quadro di difficoltà particolare nell’operare.

L’unico giudizio che esprimo è sul computo finale nel dare/avere della rosa, quindi detto più prosaicamente quanti e quanto buoni ne siano usciti e viceversa entrati. Insomma, ancora più semplicemente: quanto una squadra sia effettivamente migliorata rispetto all’anno prima. Perché alla fine quello che succede in campo è l’unica cosa che ci frega veramente.

E tuttavia, essere regina del mercato non significa esserlo del campionato.

Per questo, ora che le rose sono completate, la mia griglia di partenza per lo scudetto vede un pacchetto di mischia di 3: Inter, Napoli e Milan, seguite da un altro pacchetto di mischia di 3 Roma, Juventus e Lazio.

Per lo scudetto, c’è davvero una inezia di differenza tra Inter, Napoli e Milan, al punto che un infortunio serio potrebbe ribaltare le gerarchie, e motivo per quale forse l’acquisto di Taremi per il Milan sarebbe stato prezioso. Il Napoli ha la migliore formazione titolare in assoluto, ma se si allarga lo spettro alla qualità della rosa allora la spunta l’Inter, che ha due opzioni per ogni ruolo. E’ un equilibrio davvero labile, ma se riuscirà a gestire bene la proposizione di forze negli impegni, allora davvero l’Inter potrebbe sorpassare di un’incollatura il Napoli, con il Milan appostato che se dovesse vedere l’esplosione di tutti ma proprio tutti gli acquisti allora metterebbe la freccia su entrambe.

In coda, due neo promosse su tre sono le candidate alla retrocessione, Cagliari e Frosinone. Il Genoa potrebbe mettere il muso avanti rispetto a Lecce e Empoli, con quest’ultimo più a rischio per l’ultima retrocessione.

ATALANTA 5.5

Direte: ma come? Due dei 4 acquisti più costosi della sessione li ha fatti l’Atalanta, e gli dai 5.5? Si, ma siete sicuri sia migliorata? L’Atalanta perde Zapata, Boga, Demiral, Maehle, Hojlund, più aver svuotato la panchina in difesa. E arrivano Scamacca, El Bilal Touré, De Keteleare, Miranchuk, Carnesecchi, Kolasinac, Holm. L’Atalanta ha sostituito, non aumentato. Come vedremo, sarà una costante della Serie A.

BOLOGNA 5

Perdite pesantissime: Nico Dominguez, Arnautovic, Schouten, Cambiaso, anche preziose dalla panchina come Sansone. Arrivi che dovranno crescere come Karlsson, Fabbian, Ndoye, Beukema, più Saelemaekers in zona Cesarini.

CAGLIARI 5.5

L’acquisto in extremis di Petagna ha dato quel peso d’esperienza che mancava, in generale aggiunta poca qualità e alcune scommesse.

EMPOLI 5.5

Quantomeno l’arrivo sul finale di Simone Bastoni ha dato un colpo anche alla difesa, poi fondamentalmente quelli di Gyasi e Caprile per provare a bilanciare le partenze di Henderson, Parisi e Vicario.

FIORENTINA 7

Uscire col Rapid Vienna avrebbe dato una immeritata botta di sfiducia. Perché la Viola è stata esaltante sul mercato: la scommessa Kristensen in porta, Yerri Mina e Parisi in difesa, Sabiri e Maxime Lopez e la speranza su Arthur a centrocampo, Nzola e Beltran in attacco, perdendo fondamentalmente Amrabat, Cabral e Saponara.

FROSINONE 5.5

Non è semplice per una neopromossa che ha bisogno drasticamente di aumentare qualità in ogni reparto. Il Frosinone ha fatto una infornata poderosa di giovani di belle speranze, perdendo il proprio capocannoniere Mulattieri e irrorando con la fascia di giovani dalla Juventus, e Cheddira e Harroui.

GENOA 6.5

Il trio meraviglia Retegui-Malinovskyi-Thorsby, con Messias che scalpita anche se già infortunato. Non sarà completa la rosa, ma sono almeno tre acquisti pesanti.

INTER 6.5

Mi calo l’elmetto sapendo già il plotone di esecuzione. L’Inter ha comprato tanto e quasi sempre bene. Con un finale sprint con i soli Alexis Sanchez, Klaassen e Pavard nell’ultima settimana. Dopo aver iniziato alla grande con Marcos Thuram e Frattesi. Ed aver imbarcato acqua da tutte le parti in mezzo, con i naufragi Lukaku, Scamacca, Samardzic e in balia delle onde per trovare un attaccante e un portiere, prima di attraccare con Arnautovic, Sommer e Carlos Augusto.

Ha comprato tanto. Ma ha perso ugualmente tanto: Skriniar, Lukaku, Dzeko, Onana, Brozovic, e mezza panchina.

E’ stato un mercato di sostituzione per antonomasia. Positivo alla fine perché la rosa è più ampia. Ma ha perso picchi di qualità assoluta. Ma Simone Inzaghi è un potenziatore, e con Thuram, Frattesi e Carlos Augusto si costruisce il futuro. E anche il presente se è vero che come ampiezza di rosa l’Inter non ha pari, e se l’ampiezza conterà più dei picchi allora l’Inter sarà favorita.

JUVENTUS 5.5

Pressoché immobile, la crisi finanziaria era più grave di quanto è stato raccontato all’esterno. In termini di equilibri la Juventus perde Paredes e soprattutto Di Maria, che per quanto possa aver deluso, beh andate a vedere però quanto apporto avesse dato. E fondamentalmente aggiunge solo Timothy Weah e Cambiaso. Alla fine l’unico vero obiettivo raggiunto dal mercato è stato fare perdere Lukaku all’Inter, anche se Allegri non è riuscito a metterlo al posto di Vlahovic. Ma in guerra e in calciomercato un danno provocato alla tua avversaria vale quanto un beneficio acquisito da te. Anche se Allegri è consapevole che se dovesse fare male, la Juve lo solleverebbe nonostante l’ultimo anno di contratto. Non c’era nella rosa dell’anno scorso, ma lascia di stucco che non si sia trattenuti Rovella.

LAZIO 6

Sufficienza risicata. La perdita di Milinkovic-Savic è troppo pesante e non è arrivata uguale personalità e presenza in zona gol. Ci sono comunque scommesse stuzzicanti come Castellanos, Isaksen e Guendouzi, gente che è ben più di una scommessa come Kamada. Ma soprattutto il più costoso del mercato, Rovella, il classico giocatore che può compiere il definitivo salto con Sarri per la Nazionale, sempre che il mister preferisca la sua qualità alla sostanza di Cataldi, il che sarebbe una sorta di abiura per Sarri. Però la Lazio quest’anno aggiunge la Champions a una rosa che proverbialmente ha il peggior difetto non nella qualità dei titolari ma nella mancanza di profondità in panchina. Il campionato ne risentirà, perché con il girone avuto in dote la Lazio ha l’obbligo di provare il colpaccio.

LECCE 6

Sta a vedere che Corvino non abbia fatto un altro miracolo. Perché pesca sempre dal nulla, ma vedremo se il campionato confermerà quanto già visto nelle prime due giornate da Almqvist, Krstovic e Rafia. Signori nessuno che sistematicamente Corvino rivende ad almeno un quindicina di milioni se non venti, come appena fatto con Hjulmand. La perdita di Umtiti però si farà sentire in difesa.

MILAN 7

Il mercato del Milan non può che essere molto positivo. Non però trionfale, nonostante stia giocando da Dio per carità. Perché sono stati persi Brahim Diaz e soprattutto Tonali. E non contesto assolutamente la bontà dell’operazione economica, anche se è stato estratto il cuore del milanismo, e quando ci saranno problemi se ne sentirà l’assenza. Però la società ha mantenuto le promesse, spendendo 125 milioni inclusi i 75 incassati per Tonali. E pescando a un ottimo prezzo un valore assoluto come Pulisic, scoprendo alla grande Reijnders, regalandosi un brivido con Chukwueze, rivalutando Loftus-Cheek, e aggiungo Okafor e Musah per la panchina. E’ mancato però il colpo finale per il sostituto di Giroud, che pare arduo possa essere Jovic che faceva panchina alla Fiorentina. Un mercato intrigante eppure aperto e chiuso dalla beffa nello stesso ruolo su Thuram e Tarimi.

MONZA 4

Di necessità virtù. La situazione è diversa, inutile nasconderselo, e serve portare la barca in rada anziché abbandonarsi a crociere da sogno. E così succede che Palladino veda vanificarsi il centrocampo di fosforo Rovella-Sensi, nonché il terzo miglior esterno sinistro del campionato della passata stagione, Carlos Augusto. Gli arrivi di Kyriakopoulos, Gagliardini e D’Ambrosio non possono bilanciare. Sul finale persa l’esperienza di Petagna ma acquisita la freschezza di Colombo.

NAPOLI 5

I campioni di solito difficilmente si rinforzano, basterebbe riuscire a mantenere il livello raggiunto. Ma la domanda sul Napoli è: fuori Kim e Lozano, dentro Natan e Lindstrom; il Napoli si è rinforzato o no? Difficile che la risposta sia positiva. E questo nonostante ci siano ottime possibilità che Lindstrom si riveli un colpo. Ma Natan rimane un incognita, come Cajuste, mentre Kim era un’assoluta certezza, il miglior difensore dell’intero campionato scorso. Certo i napoletani hanno buon gioco a dire: beh, Kim non era certo considerato il miglior in assoluto sulla carta a bocce ferme. Verissimo. Ma appunto per molto bene che vada, il Napoli non avrà perso, ma sicuramente non avrà aggiunto valore. E poi impossibile dimenticare la beffa su Gabry Veiga, dove l’eccessivo cincischiare sui dettagli delle cifre ha permesso agli arabi di irrompere alla fine e fare saltare tutto.

ROMA 7.5

Niente più scuse, la Roma è la regina del mercato. Che non significa poi che sarà capace di tradurre in campo i valori, come già visto col Milan. Ma ha messo il colpo più sorprendente del calciomercato con Lukaku, e poi dentro 4 titolari come Paredes, Renato Sanches, Ndicka e Aouar. E non si venga a dire che c’è qualcosa che non va dal punto di vista fisico: la Roma era ben consapevole al momento dell’acquisto, è ovvio che se giocatori del genere vanno a Roma è perché qualcosa di recente nella loro carriera è andato storto, fosse anche dal punto di vista medico, e Roma è l’occasione di riscatto. E ci metterà anche un po’ a rimettersi in forma, ma diamine Lukaku è davvero una acrobazia straordinaria. Già l’anno scorso Mourinho ha fallito l’obiettivo Champions, quest’anno si ha l’obbligo perfino di essere competitivi per  lo scudetto.

SALERNITANA 5.5

Alla fine l’acquisto più importante è stato trattenere Dia. La Salernitana non si è rinforzata, ma in verità nemmeno si è indebolita, ed è già un traguardo in questa Serie A.

SASSUOLO 5.5

Ha perso Frattesi, e Maxime Lopez, ha preso Mulattieri e un paio di scommesse da verificare come Volpato, Missori, Racic e Pedersen. La sensazione è che Dionisi dovrà schiacciare il tasto reboot per fare ripartire da zero il Sassuolo.

TORINO 5

Zapata ci mette una pezza su un mercato di immobilismo sconcertante dove si sono perse pedine preziose come Miranchuk e Singo.

UDINESE 4

Il primo mercato post-era Marino è durissimo. Persi in un solo colpo Beto, Becao, Udogie e Roberto Pereyra. Ma se il voto è spietato oggi, si torna alla matrice dell’Udinese nel progetto e in verità può ampiamente essere ribaltato in corso d’opera. Perché quei 4 al loro arrivo non li conosceva nessuno, e l’Udinese li ha fatti grandi. Quindi adesso è da vedere quali sconosciuti l’Udinese ci sbatterà in faccia. A proposito, speriamo finalmente venga lanciato Lucca.

VERONA 6

Alla fine è riuscita a limitare i danni in uscita. E attenzione perché Saponara è un innesto intelligente, ma soprattutto Folonrusho può essere il prossimo ad esplodere.

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