Fra dubbi sulla Juve, giocatori nella storia, corsa scudetto e polemiche arbitrali, ecco come ci proiettiamo nel 2023

Fra dubbi sulla Juve, giocatori nella storia, corsa scudetto e polemiche arbitrali, ecco come ci proiettiamo nel 2023.

1) L’equivoco Juve continua a mietere dubbi. Si proseguirà con Allegri anche con una misera qualificazione in Champions? Una follia. Si avrà ancora fiducia in Cherubini? Un rebus. Fra rientri ritardatari (Di Maria/Paredes) e bella vita (Pogba/Cuadrado) non c’è più un vero riferimento sportivo nella società. La parola delega ha un valore se su quella delega e con quella delega si esercita un controllo. Scanavino avrà un potere di spesa molto elevato (lo stesso che aveva Paratici) ma senza un esperto di calcio al suo fianco come lo eserciterà? Aver messo in campo una fortissima squadra di esperti in materie economiche, borsistiche e legali va benissimo e rappresenta la definitiva mannaia sulla precedente gestione, ma non si vorrà mica tornare ai tempi di Cobolli e Blanc? Sono più che mai urgenti le due figure che mancano: un vicepresidente di “peso” che richiami i ragazzi in libera uscita e un direttore sportivo in grado di rielaborare una decente strategia di mercato. Da “cosa” a “caos” è solo una trasposizione di lettere. Che cosa sia la Juve adesso si vede benissimo, ma per evitare il caos devono proseguire di pari passo gestione economica e gestione sportiva.

2) I rientri dal mondiale hanno messo le ali ad alcuni giocatori. In particolare ai francesi Giroud e Rabiot. Le richieste di rinnovo sono salite alle stelle. Ma ricordo male o il mondiale è stato vinto dall’Argentina? Nel calcio, arrivare secondi vale poco.

3) Propongo i miei undici migliori giocatori nella storia del calcio rigorosamente in ordine di valore: Maradona, Pelè, Messi, Di Stefano, Cristiano Ronaldo, Cruijff, Platini, Van Basten, Baggio, Ronaldo, Mbappè. L’essenza del calcio è la sublimazione di ciò che lascia nella memoria collettiva. Un calciatore non si giudica per il palmares o per l’epoca in cui è vissuto. Né, tantomeno, perché buono o cattivo esempio. Il calcio non è morale, ma pura estetica abbinata a risultati e superamento del limite. Il calcio appartiene alla fantasia di un ragazzino che sul campo di calcio si immedesima nel campione per un’acrobazia, o un’impresa incredibile. E l’impresa più incredibile di ogni epoca l’ha realizzata Diego Armando Maradona durante il mondiale in Messico nel 1986 segnando, contro l’Inghilterra, cinque minuti dopo il gol di mano, quello che viene definito dalla stessa FIFA il più bel gol della storia del calcio. Punto. Il numero uno di ogni epoca è lui.

4) Era un arbitro con la schiena dritta Robert Boggi ed era favorevole alla trasparenza e al dialogo: “Se un arbitro ammette un errore non si può rivangare o scavare nel passato, solo perché magari una squadra ha perso lo scudetto. Cosa c’entra? Se l’attaccante sbaglia due gol a porta vuota con chi prendersela? Anche l’errore arbitrale fa parte del gioco”. Parole da sottoscrivere e da far rileggere ai complottisti di ogni latitudine. Ad alcuni, in particolare, che hanno sprecato libri, inchieste e addirittura velleitarie azioni legali.

5) L’allenatore del momento si chiama Luciano Spalletti. Bravissimo a smantellare il luogo comune che nel calcio occorra tempo per offrire bel gioco e risultati. A tanti soloni del triennio ha sbattuto in faccia uno spettacolare lavoro trimestrale. Ora si giocherà lo scudetto nelle prossime due partite su tre con cui si concluderà il girone d’andata. Contro Inter e Juve si capiranno le chance di consacrazione del tecnico toscano con il suo splendido Napoli.

 

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