De Zerbi, Conte e… lo sceicco: i 5 desideri per l’anno rossonero che verrà

587: Cinquecentottantasette.  Non sono gli infortunati della stagione del Milan, anche se ormai non siamo nemmeno così tanto lontani. Ma si tratta dei giorni che separano il giorno più bello della vita dei Milanisti negli ultimi 15 anni da quello che chiuderà l’anno forse più  controverso e complicato dello stesso periodo in esame. Dal Sassuolo al Sassuolo: dal 22 maggio, giorno speciale (cit.), al 30 dicembre, che comunque vada permetterà di archiviare questo 2023 che ha logorato il popolo rossonero. Al di là di come finirà sabato a San Siro, ci sarà sollievo: alle spalle i 5 derby persi, l’anno del divorzio da Maldini, dell’ecatombe di infortuni. E benvenuto 2024, sperando non sia peggio. Ma come promesso la scorsa settimana, dopo i 5 pacchi sotto l’albero rossonero, proviamo ad analizzare i 5 desideri dei Milanisti per l’anno che verrà.

GIOCARE 10 PARTITE CON TUTTI SANI – Nemmeno il Genio, non Savicevic ma quello di Alladin, probabilmente potrebbe aiutare.  Ma mettere la parola fine al discorso infortuni sarebbe la svolta definitiva. Spoiler: non è detto che sia possibile per questi mesi. Perché ormai il lavoro è stato organizzato in un certo modo e i carichi ormai sono già nelle gambe dei giocatori. E i risultati, purtroppo si sono visti.

VINCERE UN DERBY – Sì, sembra un desiderio sprecato… perché oggettivamente è una partita come le altre e poco ti cambia la stagione, considerando che poi tra eliminazione rossonera in Champions ed eliminazione nerazzurra in Coppa Italia, da qui a giugno ci sarà solo ed esclusivamente un Derby, quello del weekend del 21 aprile. E già questa è una buona notizia. Ma è ora di dare una risposta sul campo, per l’orgoglio: perdere ancora sarebbe inaccettabile. Anche solo quello, ma il Derby va vinto, assolutamente.

SOGNANDO TEMPLE BAR – 22 maggio, giorno speciale dicevamo. E allora i Milanisti non potranno fare a meno di sorridere, leggendo la data della finale di Europa League: Dublino, 22 maggio 2024. Festeggiare a Temple Bar, il quartiere dei pub e della movida irlandese, aggiusterebbe una stagione nata sotto la peggior stella possibile e che sembra ancora  ben lontana dall’aggiustarsi. Gli ostacoli? Inutile parlare di Liverpool e Bayer Leverkusen: l’ostacolo più grande per il Milan è il Milan stesso ad oggi. 

UN NUOVO ALLENATORE – Che sia De Zerbi o Thiago Motta, che si riesca a convincere Conte o si tiri fuori dal cilindro qualche ipotesi di questo stesso livello, c’è una sola certezza: con Stefano Pioli, con tutto il rispetto, è finita definitivamente qui. E allora via ai casting, senza sottovalutare un aspetto: il nuovo allenatore entrerà in carica il 1 luglio, ma bisogna necessariamente sceglierlo e definirlo già nelle prime settimane di questo 2024. Preferenze personali? Già espresse in passato: RDZ per mantenere il DNA del bel giuoco e costruire da capo o quasi, Conte se si vuole rivitalizzare questa rosa e se si ha la convinzione che questo gruppo possa dare di più.

LAWRENCE D’ARABIA – Lo sceicco è il desiderio di ogni tifoso, ma di quello del Milan un po’ di più. Perché i contatti tra RedBird e il mondo finanziario arabo vanno avanti. E il Milan è decisamente la squadra più popolare nell’area MENA tra quelle acquistabili. Ma sulla formula, resto scettico che Gerry Cardinale si sfili totalmente già ora: l’obiettivo è puntato sul nuovo stadio. Ma guardare ciò che avviene altrove può essere utile per capire e prevedere cosa può accadere qui: allo United, il signor INEOS (Sir Ratcliffe) subentra in minoranza, inferiore al 30%, ma assume la gestione sportiva del club. E chissà che non possa avvenire lo stesso anche da queste parti, prima o poi. 

Sì, sicuramente ce ne saranno altri: un mercato all’altezza, con dettaglio in alcuni ruoli specifici e che da troppo tempo non vengono risolti. Ma per tutto questo ci sarà tempo: intanto in alto i calici. E soprattutto, fuori l’orgoglio: perché si può accettare anche di perdere la partita col Sassuolo, ma non più di perdere la dignità come a Salerno. 

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