C’è un volto triste anche nella festa Inter. Due casi per altre due squadre: London calling

Come spesso accade in pieno periodo di mercato, il campo si porta dietro delle considerazioni che aprono a questioni alle quali sarebbe meglio porre rimedio il prima possibile, per evitare che possano arrivare addirittura ad inficiare la seconda parte della stagione.

La finale di Supercoppa Italiana è stata una cartina tornasole affidabile rispetto ai riscontri relativi ai mal i pancia di cui già si era parlato su queste colonne e che potrebbero fornire risvolti anche nella sessione in corso.

Tra i volti festanti dell’Inter Supercampione, ha fatto capolino anche quello di un protagonista mancato della finalissima come Denzel Dumfries. Delle manovre sottotraccia relative all’olandese avevamo già avuto maniera di discutere, anticipando che vivere un’esperienza professionale soddisfacente in cui però vieni designato in maniera inequivocabile come “the chosen one” per il sacrificio nell’ottica di rimpinguare le casse del club, avrebbe potuto inevitabilmente ribaltare umore e rendimento LEGGI QUI. Dinamica confermata dai fatti, perché al di là delle noie fisiche che lo hanno colpito, la realtà dei fatti racconta che uno dei migliori esterni del Mondiale in Qatar non ha sostanzialmente più giocato, perdendo il posto da titolare a beneficio del puntuale ed ordinato Darmian e ha fatto anche male nei pochi minuti che gli sono stati concessi come a Monza. L’umore del diretto interessato non è evidentemente alle stelle, anche perché non si è ancora palesato alle porte dell’Inter un club pronto a discutere delle cifre (prossime ai 50 milioni) che potrebbero portare in Premier League le sgroppate dell’esterno destro. Il Chelsea ha la possibilità di farlo in ogni momento LEGGI QUI COME ma non è ancora arrivato al dunque, mentre il Tottenham sta per il momento privilegiando la pista Pedro Porro. A Inzaghi il compito di disinnescare, esattamente come nel caso di Robin Gosens, anima della festa a Riyadh.

Sul fronte Milan il mercato ancora non ha fatto capolino ad incendiare il nervosismo di Fikayo Tomori, ma che l’umore del centrale britannico non sia dei più felici, e che il disappunto vada di pari passo con un rendimento largamente insufficiente, è un dato di fatto ineludibile. Dopo la mancata convocazione per il Mondiale gli episodi di dissenso anche sul campo in relazione ai propri compagni sono diventati sempre più frequenti. Dapprima in relazione alle incertezze di Tatarusanu, culminate nella discussione di Milan-Roma che ha portato alla luce un clima piuttosto acceso tra i due. Poi in Milan-Torino nelle circostanze in cui lo stesso Tomori si sbracciava per rimproverare i mancati suggerimenti dei compagni, salvo poi venire sverniciato da Adopo per il gol che ha estromesso i rossoneri della competizione, sino ad arrivare alla prestazione disarmante di Riyadh in cui Lautaro Martinez ha sostanzialmente banchettato alle sue spalle dopo avere dominato i 90 minuti di confronto diretto. 

Porre immediato rimedio a questa situazione deve diventare prioritario per i Campioni d’Italia, che proprio sull’impermeabilità del loro reparto arretrato avevano costruito le fortune dell’annata tricolore.

Ultimo caso potenziale è quello di Nicolò Zaniolo. Come preventivatile già dalla scorsa estate, la situazione legata al suo rinnovo di contratto con la Roma è contraddistinta da uno stallo totale. Le discussioni iniziali non hanno portato ad un’apertura tale da poter approfondire il discorso, ed allora torna attuale quanto abbiamo raccontato da agosto ai giorni scorsi LEGGI QUI rispetto alla corte serrata di club di Premier League con il Tottenham in assoluto primo piano. Che l’attaccante della Roma sia nella lista di Paratici è evidente sin dai tempi bianconeri, quando il nome del giallorsso campeggiava nella lista dimenticata sul tavolo di un ristorante dall’allora direttore sportivo della Juventus. In più gli approdi invernali dalla Serie A alla corte (chissà ancora per quanto) di Conte hanno portato fortuna agli Spurs, ed allora ipotizzare un assalto londinese a Zaniolo in questa finestra di mercato è un’idea da tenere in serissima considerazione. I malumori giallorossi potrebbero tramutarsi in sorrisi in riva al Tamigi, e Tiago Pinto potrebbe procedere ad un incasso certamente più cospicuo LEGGI QUI di quanto accadrebbe trascinandosi la questione sino alla prossima estate con un contratto in scadenza giugno 2024.

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