Van der Poel trionfa alla Milano-Sanremo davanti a un immenso Ganna

Una mossa da fuoriclasse, quella dell'olandese Mathieu Van der Poel che trionfa alla Milano-Sanremo. Gli ultimi metri del Poggio sono stati decisivi con l'allungo impressionante a cui nessuno ha potuto resistere. In discesa perfetta conduzione e mantenimento di 8 secondi di vantaggio fino al canonico traguardo di via Roma. Secondo posto per l'azzurro Pippo Ganna, autore di una prova molto brillante soprattutto nel seguire le ruote dei migliori sul Poggio. Terzo Wout Van Aert, quarto Tadej Pogacar. Ottavo il campione uscente Matej Mohoric.
IL RACCONTO DELLA CORSA. Dopo qualche minuto di battaglia alla partenza di Abbiategrasso, ecco partire la fuga che caratterizza l'intera giornata. L'azione è composta da nove corridori: Alexandr Riabushenko (Astana Qazaqstan), Samuele Rivi, Mirco Maestri (Eolo-Kometa), Samuele Zoccarato, Alessandro Tonelli (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), Negasi Haylu Abreha (Q36.5), Alexandre Balmer, Jan Maas (Team Jayco AlUla), Aloïs Charrin (Tudor).
Sono tre le squadre a tenere sotto controllo l'andamento dello sviluppo esecutivo: la Jumbo Visma con Jos Van Emden, la UAE Emirates con Alessandro Covi e l'Alpecin Deceunink con Silvan Dillier. Tant'è che i battistrada non prendono mai un vantaggio superiore ai 3 minuti e sin dalle prime battute si comprende la chiara volontà di alcune formazioni di far corsa selettiva per tagliar fuori dai giochi i velocisti. Il primo, tra i battistrada, a perdere le ruote è Charrin. Mark Cavendish (Astana Pro Team) è la prima pedina di spicco a staccarsi dal plotone sul Capo Berta.
CAMBIA TUTTO. Alle porte della Cipressa iniziano le manovre delle squadre per scortare i rispettivi capitani, anche se qualche caduta condiziona lo sviluppo. Nei momenti concitati vanno a terra Kwiatkowski (Ineos) e Tratnik (Jumbo Visma), nel frattempo viene annullata la fuga degli ultimi sei superstiti dell'azione a lunga gittata. Iniziata la Cipressa Ulissi e Wellens avvicinano alle primissime posizioni il loco capitano Pogacar. Ed è proprio Ulissi ad iniziare a premere sull'acceleratore, con l'ausilio di Grosschartner. Nel successivo tratto in discesa breve allungo di Matteo Trentin, ma il gruppo si ricompatta nuovamente dopo essersi minimamente sfilacciato nella parte centrale della Cipressa.
RITMO INFERNALE. Il Poggio viene imboccato, manco a dirlo, a velocità folli dal ritmo infernale della Bahrain Victorius con Andrea Pasqualon e Pello Bilbao a scandire il passo. Tim Wellens entra in scena, accelerando sensibilmente per spaccare il gruppo. La stoccata di Pogacar arriva nel tratto più duro all'8%, con la prima mossa tanto attesa che si concretizza sparigliando le carte: gli prende la ruota Filippo Ganna, con Van Aert e Van der Poel. Ed è proprio l'olandese a conquistare qualche metro nell'ultimo tratto in falso piano in cima al Poggio. L'affondo è quello buono e si rivela decisivo nell'economia del guadagno di quei nove secondi che non sono più ricuciti dai diretti concorrenti fino alla linea d'arrivo, che incorona il fuoriclasse olandese. Ha un po' il sapore della beffa il secondo posto di Pippo Ganna, visto che l'azzurro è riuscito a liberarsi della compagnia nei metri conclusivi prima del traguardo di via Roma.